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Sulla base della nota emanata dal Ministero per la Semplificazione e la Pubblica Amministrazione, il Freedom of Information Act (Foia) consentirà a ogni cittadino di accedere a dati e documenti della pubblica amministrazione anche se non sono stati resi pubblici.
È quanto previsto dal decreto su Foia e trasparenza attuativo dell’art. 7 della legge delega di riforma della pubblica amministrazione, approvato in via preliminare dal Consiglio dei ministri del 20 gennaio 2016 e in via definitiva dal Consiglio dei ministri del 16 maggio 2016, dopo aver raccolto i pareri favorevoli delle Commissioni parlamentari, del Consiglio di Stato, della Conferenza Unificata e del Garante per la privacy. La richiesta di accesso a dati e documenti può essere trasmessa anche per via telematica e non va motivata. (A questo link il testo completo con tutte le novità).
Entro 30 giorni le amministrazioni devono rilasciare gratuitamente dati e documenti. Il rifiuto da parte dell’amministrazione deve essere motivato ma il cittadino potrà ricorrere al responsabile trasparenza o al difensore civico e/o alla giustizia amministrativa. L’accesso a dati e documenti è rifiutato quando è necessario evitare un pregiudizio concreto alla tutela degli interessi pubblici e quelli privati. Sono ridotti al minimo gli obblighi da parte delle pubbliche amministrazioni di elaborazione di piani in tema di trasparenza. Anche il piano anticorruzione adottato dall’Anac sarà più semplice. È stato stabilito l’accesso ai dati statistici ai fini di ricerca.
«Abbiamo mantenuto la promessa. Il Foia è legge – ha sottolineato il ministro Marianna Madia – Con il decreto attuativo della riforma della pubblica amministrazione, approvato definitivamente, l’Italia adotta una legislazione sul modello del Freedom of Information Act. I cittadini hanno ora diritto di conoscere dati e documenti in possesso della pubblica amministrazione, anche senza un interesse diretto».
«Nel corso del dibattito pubblico di questi ultimi mesi – ha dichiarato il ministro – mi ero impegnata affinché venissero recepite le condizioni espresse nei pareri delle commissioni parlamentari: chiedere un documento sarà gratuito; un’amministrazione che rifiuta il rilascio di un documento dovrà motivarlo in maniera chiara; il cittadino che si oppone al rifiuto di un’amministrazione di rilasciare un’informazione potrà rivolgersi al responsabile della trasparenza o al difensore civico e, in ogni caso, al Tar. Il FOIA può garantire la massima trasparenza della PA e la più ampia partecipazione dei cittadini, che possono esercitare un controllo democratico sulle politiche e le risorse pubbliche».
«L’impegno sulla trasparenza – ha concluso Marianna Madia – non finisce qui. A breve, con un metodo che sin qui ha funzionato, coinvolgeremo le realtà della società civile sull’open government e apriremo un percorso di confronto e lavoro comune».
dal Ministero per la Semplificazionee la Pubblica Amministrazione (www.funzionepubblica.gov.it)
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