Indirizzo

Corso Matteotti 15,
Cremona, CR 26100

La senatrice Emilia De Biasi: «Sulle morti materne un registro nazionale»

Lo aveva annunciato lo scorso marzo a Cremona, al convegno Mepaie (Mercato della Pubblica Amministrazione in Italia e in Europa) organizzato da CSAmed presso la Camera di Commercio. E ora, la senatrice Emilia De Biasi (Presidente della Commissione Sanità) ha riportato al centro dell’attenzione la questione del registro delle morti materne.

Invitata dall’amministratore unico di CSAmed, Gianmaria Casella, per parlare di “Sostenibilità e universalismo del servizio sanitario nazionale“, la senatrice aveva posto l’accento sui numerosi nodi irrisolti della sanità italiana:  l’assenza di uniformità tra i sistemi operativi, le difficoltà nell’accesso alle strutture in alcune aree geografiche e le storture di un meccanismo in cui le Regioni non collaborano tra loro e continuano a operare come singole realtà separate le une dalle altre. Tra gli esempi citati per l’occasione da De Biasi, proprio il ‘caso’ delle morti materne: «L’Istituto Superiore di Sanità possiede i dati sulle madri morte di parto solo per cinque regioni italiane, perché le altre non hanno aderito».

Una questione che la senatrice non ha voluto lasciar cadere. E ora, come annunciato in questi giorni attraverso gli organi di stampa, ha voluto presentare un disegno di legge ad hoc: «A seguito dei numerosi decessi in occasione del parto, ho presentato un disegno di legge per l’istituzione, presso l’Istituto Superiore di Sanità, di un registro delle morti materne per individuarne con precisione le cause a garanzia di interventi più efficaci. Mi auguro che il Ministro della Salute recepisca questo provvedimento ed emani al più presto un Decreto legge per affrontare con urgenza questa emergenza. La salute delle donne non può attendere».

Otto gli articoli di cui è composto il ddl. Nel primo viene specificato che, presso l’Istituto superiore di sanità, è istituito il sistema di sorveglianza epidemiologica della mortalità e grave morbosità materna, con una descrizione delle finalità nell’articolo 2. Il terzo stabilisce le funzioni di tale sistema di sorveglianza e il quarto regola la partecipazione delle regioni e province autonome di Trento e Bolzano al sistema di sorveglianza della mortalità e grave morbosità materna. L’articolo 5 stabilisce che l’Iss è titolare del trattamento dei dati, nel rispetto della privacy, mentre il 6 dispone, attraverso un decreto del Ministero della Salute, in accordo con l’Istituto superiore di Sanità, un protocollo operativo, vincolante per tutte le regioni e province autonome e per tutti i presidi sanitari partecipanti, relativo alle modalità di raccolta, trasmissione, conservazione, analisi e diffusione dei dati del sistema di sorveglianza.

Gli ultimi due articoli sono relativi alla copertura finanziaria e all’impegno del Ministero della Salute, sulla base del rapporto triennale del sistema di sorveglianza, di presentare entro quattro mesi una relazione al Parlamento sull’attuazione della legge.

di Giorgia Cipelli