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Una spending review robusta per ridurre il peso del fisco

fonte: Il Sole 24 Ore – pag. 8

di Dino Pesole

Il tema delle «aspettative», evocato ieri dal ministro dell’Economia, Pier Carlo Padoan è decisivo. Le aspettative di famiglie, imprese e investitori si invertono se nel prossimo e non lontano futuro la prospettiva di un taglio della pressione fiscale fonda su basi certe. Il tutto, senza alterare gli equilibri di finanza pubblica, che pagheremmo caro stante il nostro ingente debito. Ne consegue – e lo stesso Padoan ne fa cenno – che per tagliare il prelievo fiscale in modo “visibile” e strutturale non si possa che agire sul versante della spesa corrente primaria. Anche ieri sera alla trasmissione televisiva “Di Martedì”, Padoan ricorda che finora il governo ha tagliato 20 miliardi di tasse, includendo anche i 10 miliardi degli 80 euro, e che la pressione fiscale da quest’anno scenderà. Al di là dei criteri strettamente contabili europei, in base ai quali gli 80 euro non vengono inseriti tra le minori entrate ma tre le maggiori spese, il punto è che la percezione diffusa non è esattamente questa. Il conto complessivo lo si fa conteggiando le tasse locali, che pesano non poco anche in modo differenziato a seconda delle diverse aree del Paese, e mettendo sul piatto la persistente, elevata evasione.

L’articolo completo su Il Sole 24 Ore del 22 giugno 2016