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«Con la Consip taglio ai prezzi di beni e servizi dal 30 al 63%»

Spending review. Il presidente Catalano: dai dati 2018 Mef-Istat risultati importanti. «Ora diventeremo il braccio operativo della Pa anche nei lavori pubblici»

 Dal 63% sugli aghi a farfalla al 30% sulla telefonia mobile. A certificare la riduzione dei prezzi unitari di acquisto di queste forniture alla Pa attraverso l’utilizzazione degli “strumenti Consip” è l’apposita rilevazione 2018 condotta dal ministero dell’ Economia in collaborazione con l’ Istat. «Si tratta di risultati oggettivamente pregevoli», afferma il presidente di Consip, Renato Catalano. Che aggiunge: «Questi stessi dati danno sicuramente adito a una riflessione su obiettivi e sviluppi futuri della società controllata dal Mef». E, secondo Catalano, al vertice di Consip dallo scorso novembre, il punto d’ approdo del processo di crescita dell’attuale centrale di committenza nazionale per gli acquisti di beni e servizi nella Pa è quella di diventare «un service providing» di tutte le amministrazioni, centrali e periferiche, per garantire, su loro richiesta, «assistenza e know how» anche su altri versanti, «come, ad esempio quello dei lavori pubblici». Un ampliamento del perimetro senza però perdere l’essenza dell’ attuale “mission”. Anche perché l’ultimo Def presentato dal Governo prevede un rilancio della spending review. E per Catalano «Consip può sicuramente giocare un ruolo» nella nuova fase di revisione della spesa: «i costi standard possono rappresentare un obiettivo sfidante – afferma – perché si può tendere, oltre che a una riduzione, a una uniformità dei costi sostenuti dalle amministrazioni per gli acquisti di beni e servizi». L’ ultima rilevazione Mef-Istat, realizzata su 23 categorie merceologiche (18 relative alle convenzioni vere e proprie, 3 al Mepa, il Mercato elettronico per gli acquisti sotto soglia comunitaria e 2 allo Sdapa, il sistema dinamico di acquisto della Pa) sulla base di un campione costituito da 1.330 amministrazioni, mette in evidenza che le riduzioni di prezzi unitari più significative riguardano gli aghi e le siringhe: «-63% per quelli a farfalla con dispositivo di sicurezza e fino a -53% per le siringhe con ago con meccanismo di sicurezza», fa notare il presidente di Consip. Ma i costi «si riducono sensibilmente» anche per le stampanti (-57%), per la telefonia mobile (fino a-30% per il traffico veloce) e per gli autoveicoli in acquisto (-39%). «Abbiamo un trend abbastanza stabile del risparmio e dell’utilizzo delle convenzioni Consip, e – sottolinea Catalano – un andamento chiaramente in crescita sia per il Mepa, sia per lo Sdapa», che solo dallo scorso anno offre alle amministrazioni, avvalendosi della piattaforma Consip, la possibilità di acquisire servizi sulla falsariga del meccanismo del Mepa ma anche sopra la soglia comunitaria. Lo stesso erogato, ovvero la spesa per forniture alla Pa gestita direttamente con strumenti Consip, è prevista in crescita: dagli 11,7 miliardi del 2018 ai 12,7 stimati per quest’ anno. «Ora – dice Catalano – stiamo ragionando su un progetto futuro e su obiettivi nuovi per Consip: livello reputazionale, Il Sole 24 Ore Agenda digitale e Pubblica Amministrazione Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 2013-2019 ..: powered by Volo.com :.. Pagina 5 assistenza e affiancamento alle amministrazioni, unitarietà di procedure e costi». Il presidente della società controllata dal Mef considera il livello reputazionale un target importante: «Consip sta ancora scontando gli effetti di una infausta vicenda che in passato ha riguardato alcuni suoi esponenti. Ma – prosegue – vanno ascoltate anche le amministrazioni e va seguita la qualità del prodotto da fornire e non solo il risparmio da realizzare». Di qui l’ idea di «affiancare il più possibile le Pa per fornire tutto il supporto necessario non solo per gli acquisti di beni e servizi ma anche, ad esempio, per i lavori pubblici. Il sistema Consip potrebbe essere utilizzato dalle amministrazioni anche per svolgere lavori con una procedura più semplificata, più vantaggiosa». Per Catalano la strada da percorrere è quella già tracciata dal disegno di legge delega sulla riforma del Codice appalti nella versione approvata dal Senato: «Non a caso il ministero dell’ Economia ha fatto inserire nel testo la promozione dello sviluppo di acquisto di beni, servizi e lavori gestiti attraverso sistemi informatici di negoziazione anche in modalità Asp, Application service provider, una piattaforma a disposizione della Pa che Consip gestisce con il Mef e che garantisce trasparenza, uniformità e favorisce la responsabilizzazione delle amministrazioni». E a confermare la bontà di questo progetto è, osserva Catalano, uno studio effettuato sul sistema “in Asp” dal quale «è emerso un incremento incredibile delle gare: nel 2018 ne sono state pubblicate 127 ma nel primo trimestre 2019 siamo già a 265 con un bandito che nello scorso anno era di 583 milioni mentre nei primi tre mesi di quest’ anno siamo già arrivati a 2,2 miliardi». (fonte: IlSole24 Ore)