Indirizzo
Corso Matteotti 15,
Cremona, CR 26100
La Confederazione sindacale scrive alla Ministra della Pa e chiede “una ragionevole graduazione delle sanzioni in caso di colpa con un limite al risarcimento in caso di condanna per colpa da parte della Corte dei conti”.
CONFEDERAZIONE SINDACALE MEDICI E DIRIGENTI
Al Ministro della Funzione Pubblica
Oggetto : Proposte in materia di amministrazione difensiva
Egregio Ministro,
La Cosmed principale confederazione della Dirigenza pubblica rappresenta le sigle maggiormente rappresentative della dirigenza amministrativa (in particolare FEDIRETS è la principale organizzazione sindacale della dirigenza delle funzioni locali mentre ANMI ASSOMED SIVEMP FPM è la seconda sigla della dirigenza delle funzioni centrali).
E’ fondamentale che la dirigenza amministrativa venga liberata dalla costante minaccia di sanzioni, che la costringe ad atteggiamenti prudenziali e all’osservanza pedissequa anche degli aspetti più minuziosi di una normativa sempre più complessa e articolata.
Questo approccio necessariamente difensivo non può che tradursi in un rallentamento dei processi decisionali con gravi conseguenze sui tempi per l’attuazione delle deliberazioni e più in generale del funzionamento di tutti i servizi pubblici.
Non si richiede certo impunità in particolare in caso di atteggiamenti dolosi che vanno certamente e duramente repressi, ma una ragionevole graduazione delle sanzioni in caso di colpa con un limite al risarcimento in caso di condanna per colpa da parte della Corte dei conti.
Tale limite, come meglio chiarito in seguito, è stato determinato nel valore di un annualità di retribuzione per la Magistratura e in tre annualità per la dirigenza sanitaria. Il Paese deve ripartire velocemente e la dirigenza amministrativa dei Ministeri , degli EPNE , degli Enti locali e della sanità, ora più che mai , deve essere messa in condizione di poter espletare le proprie funzioni con particolare celerità.
Non possiamo quindi che accogliere con estremo favore la Sua particolare attenzione al problema ed il fatto che è ormai chiaro alle componenti politiche la dimensione dello stesso, certamente sovrapponibile a quello della medicina difensiva che però nel frattempo ha già trovato una sua soluzione concreta attraverso la legge n. 24/2017
Nel lasciare agli allegati articoli del Sole 24 ore Sanità ed Enti Locali del 15 e 16 giugno 2020 la disamina puntuale e concreta della problematica, che condividiamo in toto, suggeriamo anche qualche proposta operativa per la sua soluzione.
A nostro avviso ai fini della limitazione della responsabilità civile potrebbe essere di estrema utilità introdurre il tetto massimo di 3 annualità di stipendio per il risarcimento del danno da colpa grave e, ai fini della responsabilità penale, tipizzare (limitando alle ipotesi più gravi) le fattispecie che implichino l’abuso d’ufficio.
Sono soprattutto questi due aspetti che complicano di molto la possibilità per la dirigenza pubblica di apporre la famosa firma.
L’abuso d’ufficio ha attualmente una disciplina talmente generica da intasare le procure con denunce destinate nel 95% dei casi a risolversi nel nulla di fatto.
Si propone dunque il seguente testo normativo utile per tutte le PP.AA.: