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L’Assemblea Pubblica del comparto equivalenti, biosimilari e value added medicines avvia una nuova fase: sul tavolo 256 milioni di progetti nell’ambito del Recovery Fund per potenziare la produzione di farmaci e principi attivi e un nuovo nome. Assogenerici diventa EGUALIA – Industrie farmaci accessibili.
«Dobbiamo costruire catene di approvvigionamento resilienti, offrire strumenti di sviluppo sostenibile alle imprese farmaceutiche, ripensare la struttura della distribuzione farmaceutica, correggere alcuni effetti negativi della globalizzazione della produzione farmaceutica, trovare soluzioni ai rischi legati alla mancanza di prodotti in caso di crisi, ideare nuovi modelli di approvvigionamento pubblico. Perché non c’è delitto peggiore che sprecare una crisi».
Ad affermarlo è stato Enrique Häusermann, presidente della associazione italiana delle industrie produttrici di medicinali equivalenti, bosimilari e Value Added Medicines, che oggi ha tenuto la propria assemblea pubblica presentandosi con una nuova identità: il marchio EGUALIA – Industrie farmaci accessibili, specchio della confermata mission associativa, che punta a rimuovere gli ostacoli per rendere accessibili le cure unendo intelligenza, scienza, sostenibilità, cambiando le prospettive del benessere per i cittadini.
«Nell’esperienza vissuta quest’anno, la nostra industria si è riconosciuta e conosciuta meglio e dall’unità di intenti che l’ha guidata in questi mesi ha tratto una decisione importante, una rivoluzione positiva. E con questo spirito noi oggi decidiamo di cambiare veste, per iniziare a chiamarci con un nome che ci rappresenta, ci descrive e spiega quello che le migliaia di persone impegnate quotidianamente nelle nostre aziende fanno tutti i giorni, ispirandosi e riaffermando un principio sacrosanto che rappresenta uno dei pilastri del Ssn: quello dell’Eguaglianza davanti alla malattia e al bisogno di salute».
Battezziamo oggi EGUALIA – ha annunciato l’Associazione nel corso dell’Assemblea pubblica di oggi – con un auspicio espresso al Governo: l’avvio, al più presto, di una nuova politica industriale capace di garantire la sostenibilità del comparto farmaceutico, con l’obiettivo di riportare l’Europa alla sua posizione di leader mondiale nella produzione sia di farmaci che di principi attivi.
Tre gli obiettivi da raggiungere: la salvaguardia della produzione europea, per scongiurare qualsiasi carenza di approvvigionamento; la realizzazione di un sistema regolatorio efficiente, investendo prima di tutto sulla digitalizzazione e sulla piattaforma europea dei dati sanitari; la pianificazione di un modello di prezzi e rimborso e meccanismi di gara sostenibili nel tempo.
A questi obiettivi punta anche il progetto del Cluster per le scienze della vita ALISEI, teso all’analisi di nuove opportunità a livello europeo e internazionale per il reshoring di impianti produttivi destinati a farmaci e principi attivi farmaceutici in Italia – di cui Assogenerici oggi EGUALIA è partner – discusso anche nell’ambito della tavola rotonda cui ha preso parte Paola Testori Coggi, special advisor di Alisei, il DG dell’Aifa, Nicola Magrini e il segretario generale di Cittadinanzattiva, Antonio Gaudioso.
«È un progetto importante, in cui sono rappresentate tutte le componenti del pharma italiano, che mira a potenziare e rinnovare la produzione italiana dei principi attivi e dei farmaci attraverso un percorso di upgrading, revamping o repurposing di impianti esistenti o anche con la costruzione di nuovi siti, a partire dalla mappatura delle capacità produttive esistenti in Italia e dall’analisi dei principi attivi per i quali non c’è più produzione o una produzione limitata nella UE», ha spiegato Häusermann.
«L’obiettivo – ha aggiunto – è rendere l’industria europea del farmaco più competitiva rispetto agli altri mercati, non solo attraverso incentivi – fiscali e non – mirati ai produttori, ma anche con strumenti che possano garantire una competizione ad armi pari con i grandi hub produttivi extra-europei. Tra questi strumenti vi sono senza alcun dubbio le tecnologie in chiave Industria 4.0. Per la prima volta abbiamo, come ha recentemente e giustamente ricordato il Ministro Speranza, una grande opportunità, abbiamo la possibilità di investire in progetti strategici per il Paese, attraverso i fondi che arriveranno con il Recovery Fund».
«Siamo convinti – ha proseguito Häusermann – che i progetti approntati dalle nostre aziende, per un totale di oltre 250 milioni di investimenti in 26 mesi, potranno rientrare a pieno titolo tra quelli contemplati dal piano nazionale di rilancio che vede tra i propri obiettivi la creazione di un Paese più verde e sostenibile, la gestione integrata del ciclo delle acque e in rafforzamento della sicurezza e resilienza del Paese a fronte di calamità naturali, cambiamenti climatici e crisi epidemiche».
Sotto la lente, durate i lavori, anche il dibattito in corso sull’utilizzo dei finanziamenti previsti dal MES: «Il nostro Servizio Sanitario Nazionale aspetta investimenti da così tanti anni che non possiamo permetterci di perdere un solo euro – ha concluso il presidente di EGUALIA – L’unica condizione è dunque che li usiamo bene, affrontando le sfide future con coraggio e lungimiranza. Avendo tutti come comune obiettivo la sostenibilità, non solo industriale ma anche sociale, sanitaria e ambientale. Perché è questo il momento di progettare un Paese capace di accogliere le nuove generazioni, senza lasciare indietro nessuno».