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Qualificazione delle stazioni appaltanti. Sono 3.370 le stazioni appaltanti qualificate e altre 8.317 in convenzione, per un totale di  11.687 enti appaltanti

Oltre l’80% delle centrali di committenza qualificate hanno conseguito il livello massimo di qualificazione. Sono questi i dati Anac al 6 novembre 2023, che fotografano la situazione delle stazioni appaltanti in Italia.

Sta via via consolidandosi il sistema della qualificazione, stabilita dal nuovo Codice degli appalti come requisito obbligatorio per bandire le gare di lavori sopra i 500mila euro e quelle di servizi sopra i 140mila.

La qualificazione è indispensabile per le stazioni appaltanti per potere operare dal 1° gennaio prossimo con l’entrata in vigore a pieno regime dell’E-procurement, gli appalti totalmente in digitale.

I Comuni qualificati alla data del 6 novembre 2023 sono 1.106.

I dati di sintesi

Il 1° luglio 2023 è entrato in vigore il sistema di qualificazione delle stazioni appaltanti e delle centrali di committenza previsto dagli articoli 62 e 63 e dall’allegato II.4 del nuovo Codice dei Contratti, d.lgs. n. 36/2023.

L’obbligo alla qualificazione è previsto per lo svolgimento di procedure di affidamento di contratti di lavori d’importo superiore a 500.000 euro e di servizi e forniture di importo superiore alle soglie previste per gli affidamenti diretti (art. 62, comma 1, d.lgs. n. 36/2023). In base all’art. 2, comma 2 dell’All. II.4, la qualificazione “non si applica agli enti aggiudicatori che non sono amministrazioni aggiudicatrici e ai soggetti privati tenuti all’osservanza delle disposizioni del Codice”, fermo restando quanto previsto dall’articolo 62, comma 17 dello stesso.

Per le procedure per le quali vige l’obbligo di qualificazione, l’ANAC non rilascia il codice identificativo di gara (CIG) alle stazioni appaltanti e centrali di committenza non qualificate (art. 62, comma 2, d.lgs. n. 36/2023).

L’art. 63, comma 1 del Codice prevede che sia istituito “presso l’ANAC, che ne assicura la gestione e la pubblicità, un elenco delle stazioni appaltanti qualificate di cui fanno parte, in una specifica sezione, anche le centrali di committenza, ivi compresi i soggetti aggregatori. Ciascuna stazione appaltante o centrale di committenza che soddisfi i requisiti di cui all’allegato II.4 consegue la qualificazione ed è iscritta nell’elenco di cui al primo periodo”. Inoltre, il comma 2 del medesimo articolo stabilisce che, “la qualificazione per la progettazione e l’affidamento si articola in tre fasce di importo: a) qualificazione base o di primo livello, per servizi e forniture fino alla soglia di 750.000 euro e per lavori fino a 1 milione di euro; b) qualificazione intermedia o di secondo livello, per servizi e forniture fino a 5 milioni di euro e per lavori fino alla soglia di cui all’articolo 14; c) qualificazione avanzata o di terzo livello, senza limiti di importo”.

Sono iscritti di diritto nell’elenco i soggetti indicati nel comma 4 ovvero “il Ministero delle infrastrutture e dei trasporti, compresi i Provveditorati interregionali per le opere pubbliche, Consip S.p.a., Invitalia – Agenzia nazionale per l’attrazione degli investimenti e lo sviluppo d’impresa S.p.a., Difesa servizi S.p.A., l’Agenzia del demanio, i soggetti aggregatori di cui all’articolo 9 del decreto-legge 24 aprile 2014, n. 66, convertito, con modificazioni, dalla legge 23 giugno 2014, n. 89, Sport e salute S.p.a”.

Le amministrazioni che hanno conseguito la qualificazione sono state complessivamente 3.370 di cui 2.864 si sono qualificate per via ordinaria sulla base di una valutazione puntuale dei requisiti previsti negli articoli 4 e 6 dell’All. II.4 mentre 506 amministrazioni, appartenenti alle categorie delle unioni di comuni, province, città metropolitane, comuni capoluogo di provincia, regioni, SUA e CUC costituite dai predetti enti, si sono qualificate con riserva

Complessivamente, in base ai dati aggiornati al 6 novembre 2023, le centrali di committenza che hanno conseguito la qualificazione sono 483. Dai dati sulle domande pervenute emerge che oltre l’80% delle centrali di committenza qualificate hanno conseguito il livello massimo di qualificazione, sia nel settore dei lavori che in quello dei servizi e forniture. Di conseguenza, si può ritenere che, sulla base dei criteri di valutazione adottati, i soggetti attualmente operanti nel mercato che ricoprono le funzioni di centralizzazione abbiano un buon grado di professionalizzazione ed esperienza.

Il numero complessivo delle amministrazioni convenzionate alle centrali di committenza qualificate è pari a 8.317. Tale numero, insieme alle 3.351 amministrazioni qualificate (tra stazioni appaltanti singole e centrali di committenza) va a configurare la platea di amministrazioni in grado di operare sul mercato del procurement in linea rispetto a quanto richiesto dalla norma.

I Comuni qualificati alla data del 6 novembre 2023 sono 1.106, ovvero circa un terzo del numero complessivo di tutti i soggetti, stazioni appaltanti e centrali di committenza, qualificati. I Comuni qualificati con popolazione inferiore a 5.000 abitanti sono, a loro volta, circa un terzo di tutti i Comuni qualificati.