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Corso Matteotti 15,
Cremona, CR 26100

Federazione Italiana Fornitori in Sanità (FIFO Sanità) – la questione di legittimità costituzionale del payback sui dispositivi medici

Il 22 maggio, si è tenuta a Roma l’udienza pubblica di discussione relativa alla questione di legittimità costituzionale del payback sui dispositivi medici davanti alla Corte Costituzionale.

L’udienza ha richiesto anche una sessione pomeridiana e si è conclusa alle ore 18.10.

Erano presenti i legali di sedici imprese, dell’Avvocatura Generale dello Stato (per conto della Presidenza del Consiglio dei Ministri) e dell’Avvocatura della Regione Toscana.

Sono state rappresentate, evidenziate e ampiamente dibattute, tutte le questioni di illegittimità costituzionale sollevate dal TAR nell’ordinanza di rinvio.

Tra le altre questioni, è stata ribadita alla Corte l’irragionevolezza del sistema del payback in un mercato connotato dalla partecipazione alle gare pubbliche, in cui ogni elemento (dalla fissazione del prezzo, ai fabbisogni) è completamente sottratto dal potere dei fornitori che sono esposti a compartecipare al ripiano di una spesa che non hanno determinato né che possono controllare in alcun modo.

È stato poi evidenziato, inoltre, come il mercato dei fornitori dei dispositivi medici differisca ampiamente da quello dei farmaci (sul quale la Corte era stata già in precedenza chiamata a pronunciarsi), connotandosi per la stragrande maggioranza di micro, piccole e medie imprese, che con tutta probabilità non reggerebbero il consolidarsi di una misura così iniqua.

La Corte ha prestato attenzione per l’intera lunga durata dell’udienza e mostrato sensibilità verso i temi via via dibattuti.

La sensazione è che, vista l’importanza del tema, si possa avere una sentenza prima dell’interruzione estiva (agosto). È utile sottolineare come questa ipotesi sia solo una ipotetica stima, ma non ha alcuna conferma ufficiale da parte dei Giudici della Corte.

FIFO Sanità continuerà ad aggiornare in tempo reale tutte le aziende associate. Pur consapevole della complessità del periodo per le nostre imprese, al momento risulterebbe azzardata qualsiasi considerazione da parte della Federazione, o dei suoi rappresentanti, in merito al possibile esito della sentenza della Corte Costituzionale.