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Confindustria Dispositivi Medici: a gravare su realtà già complesse, la crisi delle materie prime con un incremento dei costi dei prodotti finiti del +36%
Lo spostamento degli ausili per disabilità gravi e complesse negli elenchi di ausili di serie, e quindi oggetto di acquisizione tramite gara d’appalto, impedisce una individuazione ad personam del dispositivo stesso, pesando gravemente sulla qualità della vita dei pazienti con disabilità, presenti oggi in Italia. Questa situazione si è creata in seguito al lungo percorso della riforma dei Lea iniziato oltre 10 anni fa e terminato con la pubblicazione del Dpcm 12 gennaio 2017, al cui interno sono inseriti gli elenchi dei dispositivi medici destinati agli aventi diritto e con spesa a carico del Ssn. La revisione degli elenchi ha portato un miglioramento in termini di disponibilità di prodotti (includendo ad esempio alcuni ausili tecnologici), ma ha creato una forte incertezza nelle regole di forniture di ausili per pazienti con disabilità con sensibili differenze tra le diverse regioni. Si tratta di dispositivi che vanno dai bastoni canadesi agli esoscheletri e comprendono anche le carrozzine manuali, quelle elettriche dotate di dispositivi per la comunicazione di chi le utilizza e tutti gli altri ausili che permettono di migliorare lo stile di vita e l’inclusione dei pazienti.
La grave situazione degli ausili complessi è stata affrontata all’interno del webinar “Ausili complessi e inclusione: le persone al centro nella proposta di Confindustria Dispositivi Medici”, che si è tenuto nella sede milanese della Federazione. Confindustria Dispositivi Medici, Assortopedia, Fish onlus e Simfer, hanno presentato le proposte avanzate alla Commissione Lea, denunciando come l’attuale modello di acquisto e il sistema di classificazione degli ausili penalizzi le persone con disabilità grave e complessa. Una situazione generata dall’attuale Nomenclatore tariffario degli ausili (Dpcm 12 gennaio 2017), che ha visto lo spostamento di alcuni ausili per persone con disabilità dall’elenco dei prodotti personalizzati e su misura a quello degli ausili di serie, per i quali l’erogazione avviene tramite gara d’appalto. Le quattro associazioni chiedono dunque alla Commissione Lea di regolamentare in maniera corretta l’erogazione rivedendo l’attuale Nomenclatore e consentendo di fatto a tutti i pazienti la fornitura di ausili adeguati alle proprie esigenze e garantendo a tutti le migliori cure possibili.
“In Italia oltre 3 milioni di pazienti sono alle prese con procedure per l’approvvigionamento di ausili che impediscono personalizzazione adeguate, tempi celeri e accesso alla migliore tecnologia possibile con rischi sul percorso di cura e riabilitazione. – ha commentato Alessandro Berti, Presidente Ausili Confindustria Dispositivi Medici -. A gravare su realtà già complesse, si aggiunge la crisi delle materie prime con un incremento dei costi dei prodotti finiti del +36% che rischia di generare grande difficoltà nel rifornire gli ospedali con un forte impatto sull’intero sistema sanitario nazionale e sull’accesso alle cure e alle tecnologie da parte dei cittadini”.