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Ausili per l’incontinenza, Piemonte: migliora il sistema per 130.000 pazienti

L’assessore alla sanità Saitta: «Con la gara unica aumenta l’offerta e si riducono i costi».

La Regione Piemonte rivede completamente il sistema di acquisto e di fornitura degli ausili per l’incontinenza, migliorando servizio e qualità dei prodotti offerti ai pazienti e ottenendo risparmi consistenti sul costo annuo a carico del sistema sanitario. È quanto prevede una delibera presentata dall’assessore regionale alla Sanità Antonio Saitta e approvata ieri dalla Giunta regionale. «Abbiamo messo mano a una situazione estremamente complessa, in cui il servizio non era uniforme nelle diverse aziende sanitarie sia per costi che per modalità di erogazione, effettuando una gara unica per la fornitura degli ausili, che è stata aggiudicata da Scr» spiega l’assessore Saitta.

«Grazie alla gara e all’adozione di un diverso sistema organizzativo, omogeneo per tutta la regione, abbiamo aumentato la fornitura a disposizione dei pazienti, adeguando l’offerta dei prodotti alle reali esigenze e ottenendo un risparmio di 8 milioni di euro all’anno – aggiunge l’assessore -. È la prima volta in assoluto che la Regione effettua una gara unica in questo ambito».

“Il nuovo modello di erogazione – spiega la Regione – è stato concordato con le associazioni dei pazienti, Cpd – Consulta per le persone in difficoltà, Fish Piemonte e Coordinamento para-tetraplegici del Piemonte, e con la Commissione regionale per l’incontinenza urinaria. In Piemonte sono circa 130.000 le persone che necessitano di questi ausili, e fino ad oggi la mancata realizzazione di una procedura centralizzata di acquisto ha determinato un quadro estremamente diversificato nelle varie aziende sanitarie, sia dal punto dei servizi disponibili che dei costi sostenuti. D’ora in poi, invece, in tutte le aziende sanitarie – prosegue la Regione Piemonte – i pazienti potranno recarsi direttamente in farmacia a ritirare gli ausili con la prescrizione del proprio medico di famiglia oppure fare richiesta per riceverli a domicilio. Tutti i piani terapeutici già attivi saranno confermati e adottati anche con il nuovo modello. Il sistema sarà attuato a breve per i 27.000 pazienti dell’Asl Città di Torino, dove già era sperimentata una procedura analoga e all’interno della quale si otterranno risparmi per 3,7 milioni di euro l’anno. Entro i prossimi 6 mesi sarà esteso gradualmente in tutta la regione”.