Indirizzo

Corso Matteotti 15,
Cremona, CR 26100

Corruzione sulle forniture mediche negli ospedali siciliani

Inchiesta della guardia di finanza di Catania con cui sarebbe stato scoperto un sistema messo in piedi da quattro professori e da tre società specializzate nella produzione di dispositivi sanitari

Nove persone sono finite agli arresti domiciliari per falso in atto pubblico e corruzione, in seguito a un’indagine della guardia di finanza, coordinata dalla Procura di Catania, che coinvolge però anche le province di Palermo, Messina, Ragusa, Siracusa e poi pure Perugia. Tra gli indagati c’è un operatore nel settore dei viaggi che avrebbe “assunto il ruolo di provider di eventi, ponendosi quale diretta figura di riferimento per le sovvenzioni in denaro formalmente destinate all’organizzazione di incontri”, come si legge in una nota della Procura di Catania.

Le indagini sono partite dopo una serie di accertamenti contro lo spreco di soldi pubblici e si sarebbe scoperto che al Policlinico di Catania i dispositivi medici, acquistati con gare aziendali o della Centrale unica di committenza, sarebbero stati pagati alle ditte aggiudicatarie a un prezzo maggiore del dovuto. Successivamente, anche grazie a delle intercettazioni, sarebbero emersi una serie di presunti episodi corruttivi.

Società locali distributrici locali per conto di multinazionali operanti nel settore sanitario  avrebbero promesso e poi elargito ingenti somme per l’organizzazione da parte di dirigenti sanitari indagati, operanti nelle strutture sanitarie della Sicilia orientale, di convegni e congressi di medicina, finalizzati alla formazione. In realtà, secondo gli inquirenti, le sponsorizzazioni sarebbero servite per ottenere in cambio l’impegno di favorire le ditte più generose, garantendo l’uso effettivo di un numero maggiore di propri dispositivi medici durante gli interventi chirurgici. Un “sistema” rodato, per gli investigatori, che ha portato ai domiciliari 4 professori, direttori di unità operative o dipartimenti: (fonte: Palermo today)