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Covid-19: Abbot vince la gare dei test sierologici

Decreto firmato il 25 aprile. La multinazionale americana fornirà 150 mila kit all’Italia e batte la concorrenza. Settantadue offerte presentante ma solo due ammesse in graduatoria

Abbott si aggiudica con quattro giorni di anticipo (il termine scadeva il 29 aprile) la gara unica per la fornitura dei test sierologici, bandita dal Commissario straordinario per l’emergenza Covid-19. Tale gara è finalizzata a un’indagine campione sulla diffusione del virus nella popolazione italiana fin qui asintomatica. Abbott si è impegnata a fornire (gratuitamente) i primi 150 mila kit, cui potrebbero aggiungersene altri 150 mila, in una seconda fase.

Il decreto di assegnazione è stato firmato il 25 aprile dal Commissario straordinario Domenico Arcuri. L’offerta di Abbott si è imposta sull’unica altra ammessa nella graduatoria (Diasorin?) che ha invece scartato le altre settanta proposte pervenute.

4 milioni di test disponibili subito

La Abbott ha anche annunciato l’ottenimento del marchio CE e l’immediata disponibilità sempre in Italia del  suo test anticorpale (CLIA): da oggi a fine maggio ne saranno distribuiti 4 milioni. La metodica ha dimostrato specificità e sensibilità superiori al 99 per cento 14 giorni o più dopo l’insorgenza dei sintomi.

La gara

La gara era stata indetta con il decreto legge 18 del 17 marzo, prevedendo la procedura competitiva semplificata di massima urgenza, predisposta in deroga alle disposizioni del Codice dei contratti pubblici (dgls 2016, n. 50). L’oggetto, appunto, era la fornitura urgente di kit del tipo CLIA e/o ELISA per la rilevazione di anticorpi neutralizzanti per SARS – CoV–2 (IgG specifiche), reagenti e consumabili, “aventi elevate caratteristiche di qualità, funzionalità e rapidità, adeguatamente validate da parte di laboratori qualificati o agenzie regolatorie a valenza nazionale o internazionale”.

I requisiti

Come precisato nel bando, oltre la tipologia dei kit (CLIA e/o ELISA) le offerte dovevano soddisfare una serie di requisiti legati a qualità, quantità ed economicità:

l’avvenuta validazione dei test da parte di laboratori qualificati o agenzie regolatorie operanti a livello nazionale o internazionale;

una specificità non inferiore al 95%;

una sensibilità non inferiore al 90 %;

la possibile di applicare il test su larga scala (“con affidamento delle analisi ad una platea ampia di laboratori accreditati presenti nel territorio, senza necessità di ulteriore formazione”);

rapidità di risposta dei test (possibilità di processare almeno 120 test per ora);

rapidità di trasporto e consegna della fornitura, a partire dal 3 maggio 2020;

disponibilità a fornire ulteriori quantitativi dei prodotti indicati, indicando le relative condizioni e la tempistica.

Le polemiche

Proprio la definizione del bando aveva scatenato polemiche culminate con le dimissioni del presidente di Assodiagnostici (Confindustria Dispositivi Medici) oltre che un ricorso presentato al Tar della Regione Lombardia, rigettato poco dopo dal Consiglio di Stato.

Il decreto di aggiudicazione prevede in queste ore che l’offerta di Abbott sia sottoposta al vaglio della Commissione di gara proprio per verificare i requisiti previsti. Da tenere presente che una specifica clausola prevede la risoluzione immediata del contratto nel caso in cui si identificasse, per ogni 100 kit, reagenti e consumabili consegnati, la non corrispondenza dei requisiti di qualità richiesti e/o dichiarati “fatto salvo l’eventuale risarcimento del danno”.

La Commissione

La Commissione nominata dal Commissario Arcuri è composta da Fabio Cintioli, professore ordinario di Diritto amministrativo all’Università degli studi internazionali di Roma; Maria Rosaria Capobianco, direttrice dell’Unità Operativa Complessa del Laboratorio di Virologia presso l’Istituto Nazionale per le Malattie Infettive “Lazzaro Spallanzani”; Pierangelo Clerici, presidente Associazione microbiologi clinici italiani; Giovanni Leonardi, della Direzione generale della ricerca e innovazione in sanità per il Ministero della Salute; Ferruccio Sepe, capo dipartimento per l’informazione l’editoria; Mauro Bonaretti (senza diritto di voto , in rappresentanza del Commissario straordinario) direttore generale del Comune di Reggio Emilia e ex capo gabinetto del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti.   (fonte: Aboutpharma)