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Fondazione GIMBE: sanità negli ultimi 10 anni definanziata per oltre 37 miliardi

Negli ultimi 10 anni il finanziamento del Servizio Sanitario Nazionale è stato tagliato di oltre 37 miliardi di euro, per circa 25 miliardi nel periodo che va dal 2010 al 2015. Sono i dati forniti dall’ultimo report della Fondazione Gimbe , che evidenzia anche come l’allargamento di nuovi LEA non abbia comportato la loro diffusione su tutto il territorio nazionale.

Si fornisce così un quadro per stimare l’entità delle risorse necessarie a rilanciare la sanità pubblica.

Per Gimbe le manovre finanziarie dell’ultimo decennio hanno intaccato pesantemente le risorse per i servizi sanitari: “tra tagli e definanziamenti al SSN sono stati sottratti circa € 37 miliardi e il fabbisogno sanitario nazionale (FSN) è aumentato di soli € 8,8 miliardi”.

Inoltre l’analisi dei DEF 2017, 2018 e 2019 dimostra che il rapporto spesa sanitaria/PIL nel medio termine viene sempre rivisto al ribasso, “documentando sia la tendenza a spostare in avanti le previsioni di crescita economica, sia la precisa intenzione di non rilanciare il finanziamento della sanità pubblica”.

Il DEF 2019 identifica nel nuovo Patto per la Salute uno strumento di governance per ottimizzare la spesa pubblica, ma nel contempo vincola ad esso l’assegnazione delle risorse, secondo quanto previsto dalla Legge di Bilancio 2019. Infatti, l’incremento del FSN per il biennio 2020-2021 è subordinato alla stipula di un nuovo Patto per la Salute contenente “misure di programmazione e di miglioramento della qualità delle cure e dei servizi erogati e di efficientamento dei costi”. La scadenza per la sottoscrizione del Patto era fissata al 31 marzo, ma la “fase esplorativa” si è dilatata eccessivamente.

Quindi la Fondazione GIMBE lancia un appello al nuovo Esecutivo chiedendo di:
– Prendere reale consapevolezza che il rilancio della sanità pubblica richiede volontà politica, investimenti rilevanti, un programma di azioni a medio-lungo termine e innovazioni di rottura;
– Accelerare la stipula del Patto per la Salute 2019-2021 per non perdere il finanziamento aggiuntivo già assegnato dall’ultima Legge di Bilancio;
– Rilanciare la mozione elaborata dalla Commissione Affari Sociali della Camera, che richiede al Governo di adottare iniziative per “mettere in sicurezza” le risorse per la sanità pubblica.
– Definire un piano di rifinanziamento del SSN che, nonostante le criticità della finanza pubblica, dovrebbe già trovare riscontri oggettivi sia nella NADEF 2019, sia nella prossima Legge di Bilancio.
– Mettere in atto in maniera tempestiva e integrata azioni per aumentare il ritorno in termini di salute (value for money) delle risorse investite in sanità: dalla ridefinizione del perimetro dei LEA sulla base di un rigoroso metodo evidence- & value-based all’integrazione della spesa sanitaria con la spesa sociale di interesse sanitario al fine di pervenire, nel medio termine, alla definizione di un fabbisogno socio-sanitario nazionale; dalla revisione della spesa fiscale per detrazioni e deduzioni per spese sanitarie e contributi versati a fondi sanitari e società di mutuo soccorso (previa riforma della sanità integrativa) al disinvestimento da sprechi e inefficienze.