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Le aziende farmaceutiche devono ancora versare 850 milioni di euro per il payback 2019-2020, il meccanismo di ripiano degli sforamenti dei tetti di spesa. Lo spiega l’Agenzia italiana del farmaco (Aifa), che ha realizzato una nuova ricognizione sullo stato dei versamenti aggiornata al 18 gennaio 2022. Su un totale di 2,75 miliardi di euro per il biennio 2019-2020, risultano saldato un importo pari a circa 1,9 miliardi, ovvero il 69% del valore complessivo del payback.
Per il 2019 Aifa si aspetta dalle aziende versamenti per un totale di circa 1,36 miliardi di euro, calcolati su 156 società tenute al ripiano. Finora sono arrivati pagamenti per il 76% del totale (circa 1,037 miliardi). A dicembre 2021 il Tar del Lazio ha respinto i ricorsi di alcune aziende farmaceutiche contro il payback 2019.
Per quanto riguarda il 2020, invece, il conto è di circa 1,4 miliardi (per un totale di 134 società). Attualmente risulta versato il 62%, ovvero 868 milioni di euro. “L’Aifa – sottolinea l’agenzia in una nota – si riserva di fornire ulteriori aggiornamenti a seguito della ricezione di altre attestazioni di pagamento da parte delle aziende farmaceutiche destinatarie del ripiano”.
La chiusura della partita del payback 2019-2020 è fondamentale per l’applicazione dei nuovi tetti per la farmaceutica previsti dalla legge di Bilancio 2022. La manovra il tetto complessivo della spesa farmaceutica pubblica passerà dal 14,85% al 15% del Fondo sanitario nazionale per il 2022, al 15,15% per il 2023 e al 15,3% per il 2023. Il tetto per la convenzionata (acquisti in farmacia) resterà invariato (7%). Il tetto di spesa per acquisti diretti (che include i farmaci usati dagli ospedali e quelli di classe A distribuiti da Asl e presidi) passerà dall’attuale 7,65% del totale del Fsn all’8% per il 2022.
La revisione del tetto è però vincolata ad alcune condizioni. Una di queste è la seguente: entro 60 giorni dall’entrata in vigore della legge di Bilancio 2022, il ministero della Salute, di concerto con quello dell’Economia e su proposta di Aifa, emanerà un decreto per applicare l’aumento dei tetti “esclusivamente in favore delle aziende farmaceutiche che hanno provveduto all’integrale pagamento dell’onere di ripiano per gli anni 2019 e 2020, senza riserva”. E ancora: “Per l’azienda farmaceutica per la quale sia stato verificato il mancato pagamento in tutto o in parte dell’onere di ripiano previsto per il relativo AIC, sono avviate da Aifa le procedure per la cessazione del rimborso a carico del Servizio sanitario nazionale dello stesso AIC, previa verifica da parte di Aifa della sostituibilità del farmaco con altro medicinale di analoga efficacia”.
(fonte:Aboutpharma)