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Whistleblowing: nel 2018 più che raddoppiate le segnalazioni, trend in crescita anche nel 2019

Presentato il quarto rapporto dell’Autorità nazionale anticorruzione. Tra i soggetti segnalanti è stata individuata, in grande maggioranza, la categoria dei dipendenti pubblici genericamente intesi, nell’ambito della quale sono inclusi i docenti, i ricercatori universitari e il personale sanitario. 

Nel 2018 l’Anac ha ricevuto 783 segnalazioni di whistleblowing (65 al mese), ovvero più del doppio rispetto alle 364 del 2017. Nei primi sei mesi del 2019 ne sono giunte già 439 (73 al mese). In media, si tratta di oltre due segnalazioni di illeciti al giorno. “Uno degli aspetti più interessanti  – sottolinea l’Autorità – è rappresentato dall’aumento delle segnalazioni che l’Anac, dopo averne riscontrato la fondatezza, ha inviato per approfondimenti di natura penale o contabile. Nel 2018 sono state inviate 20 segnalazioni alla Procura della Repubblica e 19 alla Corte dei Conti. Nei primi 6 mesi del 2019 gli invii alla Procura sono già stati 33 e quelli alla Corte dei Conti sono 29. Si tratta – aggiunge l’Anac – di una crescita che evidenzia un sensibile miglioramento della qualità delle segnalazioni e di una maggiore fiducia nei confronti dell’istituto”.

Qualche dato in sintesi

Quante sono le segnalazioni?
Nel 2018 l’Anac ha ricevuto 783 segnalazioni di whistleblowing (65 al mese), ovvero più del doppio rispetto alle 364 del 2017. Nei primi sei mesi del 2019 ne sono giunte già 439 (73 al mese). In media, si tratta di oltre due segnalazioni di illeciti al giorno.

Come arrivano le segnalazioni?
A febbraio 2018 l’Anac ha messo a disposizione sul suo sito una apposita applicazione informatica protetta per il whistleblowing. Attualmente l’82% delle segnalazioni arrivano in questo modo. La parte restante arriva in modalità cartacea.

Da dove arrivano le segnalazioni?
Nel 2019 aumentano le segnalazioni provenienti dal Sud e dalle Isole, si registra una leggera flessione per quelle del Centro Italia, mentre diminuiscono quelle che arrivano dalle amministrazioni del Nord.
Anno 2018: Nord 32,1%, Centro 22,9%, Sud e Isole 41,3% (non indicato nel restante dei casi).
Al 30 giugno scorso: Nord 26%, Centro 20,1%, Sud e Isole 51,7% (non indicato nel restante dei casi)

Chi segnala?
In più della metà dei casi il whistleblower è un dipendente pubblico (55,3 delle segnalazioni), un lavoratore/collaboratore di una impresa fornitrice della Pubblica amministrazione (14,2%) o un dipendente di società controllate o partecipate (14%). I dirigenti sono poco più del 5%.
Da rilevare come nel primo semestre 2019 siano già giunte 15 segnalazioni (4,2%) da militari e appartenenti alle Forze dell’ordine. In tutto il 2018 erano state 11.

Cosa si segnala?
Tra le tipologie di illeciti segnalati i più frequenti si confermano gli appalti illegittimi (22,6%). In calo i casi di corruzione, cattiva amministrazione ed abuso di potere (passati dal 24,1% del 2018 al 18,7% del 2019). A seguire, concorsi illegittimi (12,3%), cattiva gestione delle risorse pubbliche o vicende di danno erariale (11,5%) e i conflitti di interessi (9%).

Dove lavora chi segnala?
Oltre un terzo delle segnalazioni arrivano da dipendenti di Regioni ed enti locali (38,3%). In significativo aumento la voce “altre amministrazioni ed enti pubblici” (ministeri, enti previdenziali, autorità indipendenti, agenzie pubbliche, etc.), salite dal 17,6 al 27,7%.

Che fine fanno le segnalazioni?
Uno degli aspetti più interessanti è rappresentato dall’aumento delle segnalazioni che l’Anac, dopo averne riscontrato la fondatezza, ha inviato per approfondimenti di natura penale o contabile.
Nel 2018 sono state inviate 20 segnalazioni alla Procura della Repubblica e 19 alla Corte dei Conti. Nei primi 6 mesi del 2019 gli invii alla Procura sono già stati 33 e quelli alla Corte dei Conti sono 29.
Si tratta di una crescita che evidenzia un sensibile miglioramento della qualità delle segnalazioni e di una maggiore fiducia nei confronti dell’istituto.